Un museo oltre il tempo
Il Museo della Medicina Maya (Gestito dal CEDEMM – Centro di Sviluppo della Medicina Maya) illustra l’universo terapeutico tradizionale in sei sale tematiche: dalla figura del “rezador di cerros” (il preghiere delle montagne), al “yerbero” (esperto di erbe), alla partera (ostetrica) e all’“huesero” (aggiustatore di ossa). All’esterno, un vasto giardino mostra numerose piante medicinali ancora utilizzate oggi nella tradizione locale.
Erbe come rimedi e simboli
La medicina Maya affonda le sue radici in un sistema olistico: malattie causate da squilibri spirituali o emozionali vengono curati attraverso rituali, preghiere e... erbe. Tra le più impiegate: azahar (calmante nervoso e diuretico), pomolché (per pelli irritate o virali), guayaba (contro la scabbia e il diabete), lapok, miele selvatico e resine sacre come il copal.
Le piante non solo curano: trasmettono significati simbolici. Il loro colore (fiore rosso, giallo o verde) guida la scelta terapeutica. I rimedi possono essere assunti come tè, fumi rituali, impacchi o bagni purificatori.
Rituali di purificazione e contatto spirituale
La medicina Maya non è medicina senza fede: nel temazcal (bagno di vapore sacro), e nelle cerimonie di pulizia con fumo, i curanderos cercano di liberare la persona dallo “spirito cattivo” o dalle influenze negative. Il percorso medico comprende digiuno, sudorazione e purghe fisiche, così come preghiere e canto in lingua tzeltal/tzotzil.
Tradizione vivente tra comunità locali
Nel Chiapas contemporaneo, le parteras e gli yerberos (conosciuti anche come dzac‑yah) sono figure rispettate. Tramandano il loro sapere per generazioni, spesso attraverso i sogni o l’apprendimento diretto nei villaggi. Le pratiche includono anche il massaggio postparto, manipolazioni e rimedi erboristici certificati. Oggi, molte di queste figure fanno parte di OMIECH (Organizzazione dei Medici Indigeni del Chiapas), attiva nella difesa e diffusione di questa conoscenza tradizionale.
Desideri approfondire?
Per i viaggiatori curiosi e interessati ad approfondire il mondo della medicina tradizionale maya, San Cristóbal offre alcune tappe imperdibili. Il Museo della Medicina Maya, situato in Avenida Salomón González Blanco 10, è aperto indicativamente dal lunedì al venerdì con orari che si aggirano tra le 9 e le 17, e l’ingresso è davvero simbolico, di poche decine di pesos. A pochi passi, nel giardino etnobotanico ECOSUR, adiacente al CEDEMM, vengono coltivate centinaia di specie medicinali, spesso al centro di lezioni aperte per studenti e visitatori, offrendo così un’occasione concreta per conoscere dal vivo le piante curative. Inoltre, è possibile acquistare tisane, unguenti o altri prodotti artigianali direttamente dagli esperti indigeni oppure, su richiesta, partecipare a sessioni rituali o esperienze immersive come il temazcal, l’antico bagno di vapore cerimoniale.
In conclusione
Il Museo di Medicina Maya a San Cristóbal permette non solo di conoscere le tradizioni curative dei popoli Maya di Chiapas, ma anche di vivere un dialogo fra scienza spirituale e natura. È un’esperienza da inserire assolutamente in un viaggio autentico alla scoperta delle radici e dei saperi millenari del Messico.
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