In questo viaggio lento, attraversiamo il cuore profondo della regione: dal Salento alla Valle d’Itria, tra uliveti ancestrali, trulli che sembrano usciti da fiabe pagane e paesini così intatti da sembrare disegnati col carboncino.

Ulivi millenari: la cattedrale vegetale del Salento

Nella campagna tra Ostuni, Carovigno e Torre Guaceto si distende una distesa silenziosa e maestosa: uliveti millenari, veri patriarchi vegetali dalle forme scolpite dal tempo. Alcuni alberi hanno oltre duemila anni e continuano a donare frutti, contorti come mani di giganti. Camminare tra questi alberi — specie all’alba o al tramonto — è come entrare in una basilica naturale. Il frinire delle cicale, l’odore acre della terra rossa, le cortecce nodose… ogni dettaglio invita alla lentezza. Dove vederli: lungo la “Via degli Ulivi” tra Ostuni e il mare; nei pressi del Parco Agrario degli Ulivi Millenari di Carovigno.

Trulli nascosti, muretti a secco e storie di pietra viva

Oltre la celebre Alberobello c’è un’altra Valle d’Itria — meno fotografata, più vera. Qui i trulli non sono souvenir, ma dimore ancora abitate. Lungo le contrade tra Cisternino, Locorotondo e Martina Franca si alternano trulli sparsi, circondati da orti, mandorli e muretti che serpeggiano tra vigne e campi incolti. Incontrerai uomini che costruiscono muri con le mani, senza cemento. Donne che fanno orecchiette sotto i portici. La pietra qui è linguaggio, protezione, identità. Tip: Dormi in un trullo autentico, lontano dalle vie turistiche — molti agriturismi offrono esperienze rurali silenziose e genuine.

Borghi fuori rotta: bianco, terra e segreti

Alcuni dei borghi più affascinanti della Puglia non sono sulle cartoline — e forse per questo incantano di più:

  • Cisternino: logge fiorite, vicoli minuscoli e fornelli pronti a cuocere carne al momento, nel cuore del borgo.
  • Specchia: incastonata nel basso Salento, con la sua eleganza austera e i salotti all’aperto nelle piazze di pietra.
  • Locorotondo: balconi che profumano di basilico, tetti spioventi (cummerse) e viste sull’intera valle.
  • Alessano: patria di don Tonino Bello, vescovo-poeta, e luogo di memoria e spiritualità, tra palazzi barocchi e silenzi luminosi.

Qui ci si muove piano. Si sbircia dai battenti socchiusi. Si mangia pane col pomodoro e si ascolta il tempo che passa.

Il mare che non urla

La costa adriatica tra Polignano e Otranto regala tratti spettacolari, ma anche insenature intime dove sentire il mare come presenza, non come attrazione.

  • Porto Badisco: secondo alcuni lo sbarco di Enea, è una baia stretta e misteriosa: acqua trasparente e ulivi fino alla scogliera.
  • Torre Sant’Andrea: tra falesie bianche e faraglioni scolpiti dal vento, è poesia calcarea.
  • Punta Prosciutto: sabbia chiara e fondale basso, ma se vai all’alba la trovi solo tua.

Suggerimento: evita i grandi stabilimenti. Porta pane, fichi e una bottiglia d’acqua, e lasciati cullare dalla luce radente.

Se vuoi conoscere la Puglia segreta…

  • Viaggia fuori stagione: settembre–ottobre o aprile–maggio sono perfetti per colori, luce e silenzio.
  • Fermati nei borghi più piccoli: quelli senza Wi-Fi sono spesso i più veri.
  • Chiedi, ascolta, sorridi: i pugliesi hanno il dono del racconto e della schiettezza.
  • Assaggia il crudo di mare a mani nude: in piedi, in pescheria, come fanno i locali.

In chiusura

La Puglia segreta è una terra che non si visita: si incontra. Ha il profumo dell’olio appena molito, la voce roca delle donne che cantano mentre impastano, il suono delle rondini tra le tegole scaldate dal sole. È una terra che ti cammina accanto,ti guarda e quando riparti, ti resta sotto pelle, come la brezza del primo mattino tra gli ulivi antichi.