Artigiani tra le mura di Tunisi

Nel cuore della capitale, lontano dalle vie più frequentate, si snoda una rete di botteghe che resistono al tempo. Nella medina di Tunisi, i maestri artigiani producono fili d’oro per i costumi tradizionali, cuoio inciso, mosaici in stile zellij e ceramiche smaltate con disegni geometrici. Ogni gesto è tramandato, ogni strumento racconta una storia. Chiacchierare con gli artigiani — spesso disponibili e fieri del proprio lavoro — è un modo per capire l’identità tunisina oltre le apparenze.

Bazar e souk: la poesia del disordine ordinato

I bazar della Tunisia sono labirinti sensoriali. A Kairouan, città sacra per l’Islam, il souk è un tuffo tra tappeti ricamati, spezie profumate, sabbiature di henné e amuleti berberi. A Sfax, invece, il mercato coperto pulsa di realtà locale. Qui non si vende per turisti, ma si contratta tra vicini, si compra l’olio d’oliva a litri, e si assaggia il pane cotto nel forno comune. In ogni souk la confusione è parte della bellezza: basta lasciarsi guidare dal ritmo del luogo.

L’eredità romana: El Djem, Dougga e non solo

Pochi sanno che la Tunisia ospita alcuni dei siti romani meglio conservati al mondo. Ad El Djem, l’anfiteatro di pietra gialla è secondo solo al Colosseo, ma più silenzioso e accessibile. Camminarci dentro è sentire il respiro di epoche lontane. A Dougga, invece, si cammina tra templi, colonne e bagni termali di un’antica città aristocratica. La posizione collinare offre una vista commovente su uliveti e campi. Questi luoghi romani non sono solo rovine: sono testimoni di coesistenza culturale tra il mondo antico e le civiltà maghrebine.

Consigli per chi vuole andare oltre

  • Impara qualche parola di arabo tunisino: l’accoglienza raddoppia
  • Spostati anche in louage (minibus condivisi): economici e autentici
  • Fai tappa in un villaggio dell’entroterra: ogni porta ha una storia
  • Chiedi sempre prima di fotografare nei souk: è una forma di rispetto

In conclusione

La Tunisia autentica non si trova nei cataloghi patinati: si scopre con pazienza, curiosità e un pizzico di improvvisazione. Ogni vicolo, ogni cesto di olive, ogni colonna antica è un invito a vedere l’umanità dietro la storia, e la bellezza dietro il quotidiano.